I miscelatori tradizionali lavorano trasformando lotti di prodotto pari alla quantità di ricetta caricata (il cosidetto "batch" ); questo può essere un limite se necessita avere un flusso uniforme e continuo di miscelato.
Una risposta può derivare dalla miscelazione "in continuo", ottenuta attraverso il dosaggio controllato elettronicamente degl ingredienti alimentati ciascuna da un propria macchina di trasporto (es. coclea o nastro); i singoli componenti confluiscono in una camera tubolare di miscelazione, tipicamente con un asse a palette inclinate, che permettono un buon grado di omogeneità su polveri e/o granuli e con la possibilità di gestire la velocità di scarico con immediato riflesso in tempo reale sulle quantità immesse dei singoli ingredienti.
Pensiamo ad esempio a processi di pigmentazione del granulo a bordo di estrusori o macchine da stampaggio plastica, ma anche immediatamente a monte di linee di confezionamento di prodotti alimentari o farmaceutici, dove si vuole tra l'altro evitare ogni demiscelazione che potrebbe derivare dallo stoccaggio intermedio delle fasi miscelate.